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al testo di Rosetta Sacchi
Del quotidiano tempo
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La porta socchiusa nonostante l’insistenza d’un raggio impertinente Ho cercato un riparo nel moto ondoso del silenzio da quel gracchiare di voci tutte in coro _così stridente_ Una culla come quando in sogno mi ritrovo ad abbracciare il tuo pensiero per zittire la voce delle ombre, quelle più nere. Ma qui è diverso, è solo un divagare… Ho cercato d’immaginare un suono per meditare sul portare a compimento un mio lavoro e senza alcun errore.
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Dedalus
- 11/04/2021 18:54:00
[ leggi altri commenti di Dedalus » ]
Nel nostro scire vorremmo prolungare lo sguardo fino a portarlo ad un passo da ciò che la poetessa intende nel suo girovagare tra i versi, di cui ci sembra dintuire un lento, forse stanco, abbraccio al quotidiano al quale cindirizza già il titolo "Del quotidiano tempo". E c’è una vera e propria nobiltà di pensiero nella postura di questi versi, semplici, modesti e dignitosi, ma dindicibile armonia "Ho cercato un riparo nel moto ondoso del silenzio/da quel gracchiare di voci tutte in coro", dal suono che rasenta il sussurro delle corde di unarpa. Vorrei poter immaginare questo quotidiano che ricorre spesso nelle sue scritture e vederlo quasi come una passeggiata su un lungomare, sicuramente avrei l’impressione ch’essa stia guardando come fosse la prima volta tutto ciò che la circonda con uno sguardo molto simile ad un atto d’amore.
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